Quick-Step Floors, grandi motivazioni per Viviani: “Questi sono i miei anni migliori”
Elia Viviani affamato in vista del 2018. Con un gran finale di stagione 2017, il campione olimpico dell’Omnium ha dimostrato che può vincere grandi corse anche su strada e nel 2018 alza dunque ancor di più l’asticella. Galvanizzato anche dalle dichiarazioni di Patrick Lefevere nei suoi confronti, l’uomo di riferimento del nostro movimento su pista vuole ora raggiungere l’apice anche fuori dai velodromi. Cruciale in quest’ottica il passaggio alla Quick-Step Floors, una squadra in cui si punta molto di più a corridori come lui rispetto alla Sky.
“Per me è stato molto difficile lasciare Sky – ammette alla Gazzetta dello Sport – Nono sono uno che cambia molto e, nel primo anno, pensavo che sarei rimasto a vita […] Il problema è stato che, dopo i Giochi di Rio, per me sono aumentati gli obiettivi. E poi è arrivata l’opportunità della QuickStep, che è il team migliore per uno come me, così come Sky lo è per gli uomini da Grandi Giri. C’è una vera attitudine ad aiutare chi fa la volata”.
E questo malgrado la forte concorrenza interna con Fernando Gaviria, che sembra comunque essere il numero uno nelle gerarchie della squadra per lo sprint. Una convivenza che il veronese non sembra temere. “Sarà facile – spiega – In pista siamo stati rivali per davvero. Duelli veri uno contro uno, senza la mediazione delle squadre. E la sua tattica al Mondiale 2016, se ci penso, mi fa ancora arrabbiare. Ma non faremo tante gare insieme, non penso che saremo insieme al Giro, al Tour, alla Vuelta. Avremo i nostri gruppi anche se saranno intercambiabili”.
Mentre accanto al colombiano resta chiaramente l’uomo di fiducia Max Richeze, al fianco dell’italiano, come avevamo già annunciato, ci saranno soprattutto Michael Morkov e Fabio Sabatini. Quest’ultimo ha rifiutato il passaggio alla Katusha – Alpecin con Marcel Kittel per tornare a lavorare con Viviani, formando una coppia già vista ai tempi della Liquigas. Un affiatamento che sarà imporante. “La chiave è il supporto del team e avere degli uomini fissi pe il treno con cui creare il feeling giusto – aggiunge Viviani – Senza aiuto per le volate, ormai ti giochi la metà delle occasioni: non sei al posto giusto, prendi il vento prima…”
Gli ingredienti sembrano dunque esserci tutti per una grande stagione e il corridore veneto si presenta davvero con grandi motivazioni, convinto dei propri mezzi. “Questi sono i miei anni migliori”, aggiunge il 28enne che sente di aver “raggiunto una maturazione fisica e mentale da leader, per raggiungere grandi risultati”. Su pista ce l’ha già fatta, tanto che quest’anno praticamente non ci correrà, ora tocca dunque alla strada. “Per me vuol dire vincere la Milano – Sanremo e cimentarsi con il Giro delle Fiandre – specifica – Non mi considero troppo diverso da uno come Kristoff, che il Fiandre l’ha vinto”.
Vincitore quest’anno di EuroEyes Cyclassics e Bretagne Classic, assieme ad altri sette successi, tra cui una tappa al Giro di Romandia, Viviani ora vorrebbe anche un successo nei grandi giri, che gli manca dall’unico trionfo a Genova al Giro d’Italia 2015. “Dopo un successo raggiunto, ho sempre voglia di compiere un altro passo – conclude – Di obiettivi ne ho diversi e sarò sazio solo quando li avrò centrati tutti”.
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